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Come a dìm: “che marter!”
l'ultem capolavoro!
 
         
 

 

Il Guzzi Rock 'n Roll!

E‘nsoma..
an sè
amò ché..
E pota..
fa cusè !

 

mao!

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che...

21.6.07

I capitati.

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Qualcosa si srotola.


Lo si vede al di là delle transenne e lontano dalle assi del palco, quando l'eco delle casse si fa più soffuso a mo' di sottofondo e oltre la calca compaiono finalmente i 'capitati'.


I 'capitati' sono estranei ed inconsapevolmente suddivisi in varie tribù, un poco come i coesi stretti al centro del piazzale con lo sguardo di traverso a metà fra il cielo e la voce dello strano personaggio.


Solo che mentre quest'ultimi hanno coscienza dell'aurea che li unisce i primi, i 'capitati', sono neofiti e straniti: un po' come se fossero cascati improvvisamente dal cielo su un'isola misteriosa e sperduta dove gli altri 'the others', già sanno come ondeggiare, cosa cantare, come procurarsi la gioia conosciuta del fonema bergamasco.


Così i 'capitati' li vedi aggirarsi in cerca dei simili, ai margini dell'evento, e impauriti quasi vergognandosi di se stessi poichè nudi difronte all'incomprensibile cercano altri simili dove potersi chiedere a vicenda, appartati:' ma chi el po chel le chél canta?'

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Non è facile scorgerla ma vi assicuro che questi straniti vagabondi portano già dentro di loro l'istinto primordiale della curiosità e la scintilla di un qualcosa che spaventa e a cui non sanno ancora dare un nome ma che sentono fortemente accumunarli a quel biondo sopra il palco e alla sua gente che leggera canta e balla con suoni gutturali.


Ed a conferma di questa prima impressione vi è l'evoluzione nella loro reazione.


Dapprima timorosi e distanti, una volta radunati in coppia o a piccoli gruppi si avvicinano lentamente alla calca fingendo indifferenza. Ma non appena percepiscono le stesse vibrazioni e dalle casse vengono pervasi da dogmi quali 'strade della basa to se mai in do i porta', da fatalismi cosmici come 'E 'nsoma....an sè amò ché...E pota....fa cusé' o al fine da costatazioni d'amicizia indiscutibili del tipo 'Ié 'ndacc decorde a forsa 'ppapinocc' ecco che i 'capitati' si lasciano trasportare dall'ancestrale musica proveniente dagli strumenti e inizialmente titubanti muovono a ritmo il primo battito del piede per poi scatenarsi alla fine della serata in un'inspiegabile voglia di condivisione delle origini ballando e cantando a squarciagola.


Qualcosa si srotola, già.


Scioglie e scalda.


It's only rock 'n roll. But we like it!

1 conta su!:

Anonymous Anonimo al dis che...
 
 

Di chi è qst splendido racconto emozionale? Complimenti!

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la mitica Dea!

" ... Ma mè sto bè po a chè
Semper inàcc e ‘ndrè
E ‘nvece de des miglia
Rìe fo al bar a pè
Ma mè sto bè po a là
E mpo’ per ol parlà
A mè i ma ciàma amò l’Americà ! ..."

che sorpaso po' ???

 
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Regordes bé
che chi che ‘ncö i freghina ü tòc de vià
‘ndumà i ta fregherà la cà
 
 
 
 
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Tutto quello che ci vedi su scritto è superprotetto e partorito da menti al di là della genialità.
Fal braò, me racomande!