26 Aprile - Teatro Serassi.

E' andata più o meno così, sta a sentire.

Il momento più emozionante è stato lo scroscio.Niente musica nè parole, nessun suono nè parrucca: solo un uomo che se ne esce dal palco e le luci che lo accompagnano calando. Pase Zo è appena terminato ma il brivido sulla pelle si rifiuta di lasciare ogni corpo presente all'interno del teatro stipato. Così ci si mette un po' a deglutire, intuire, assorbire. Quando questo accade comincia a nascere un applauso che ti oltrepassa le mani, parte dal cuore e arriva come un onda nell'aria fino ad avvolgere tutti i Prismas.

E continua, e continua.

5ar! si è presentato timido, esperimento irrequieto per la prima volta in assaggio ai Bepifans all'assalto. Discreto si è insinuato come un Mao nella testa di chi c'era senza far lo sbruffone o lo spavaldo come chi sa di aver già fatto tanto.

Poteva permetterselo, e invece non lo ha fatto.

E' stato più o meno come un abbraccio.

All'inizio ha scelto di presentarsi accompagnato dai suoi genitori, tanto per ricordarsi da dove si viene e dove si vorrà andare, ma è bastato che questi si distraessero un attimo per afferrare l'acustica di soppiatto e conquistare tutti con una salsa piccante in fermoposta.

Da lì in poi le vecchie glorie sono state solo il contorno e 5ar! da estraneo s'è accomodato come un vecchio amico lasciando il palco per farsi posto fra la gente che già fischietta la canzone dell'estate e di un Remigio arrembante.

A guardar bene l'albero con le radici in prisma pare proprio che quest'anno il frutto sia più che mai denso, maturo e profumato di un sound corposo al punto giusto.

Buon giro di giostra, Bepi!